Relazione temporale tra fibrillazione atriale subclinica ed eventi embolici


Tra i pazienti con pacemaker impiantabili e defibrillatori, la fibrillazione atriale subclinica è associata a un aumentato rischio di ictus; tuttavia, vi è una comprensione limitata della relazione temporale.

Lo studio ASSERT ( Asymptomatic Atrial Fibrillation and Stroke Evaluation in Pacemaker Patients and the Atrial Fibrillation Reduction Atrial Pacing Trial ) ha arruolato 2.580 pazienti portatori di pacemaker e defibrillatori di età a partire da 65 anni con una anamnesi di ipertensione, ma senza una storia di fibrillazione atriale.

I pacemaker e i defibrillatori cardioverter impiantabili hanno registrato con precisione l'ora e la durata di tutti gli episodi di fibrillazione atriale subclinica e gli elettrogrammi registrati sono stati valutati da esperti.

È stata esaminata la relazione temporale tra fibrillazione atriale subclinica della durata maggiore di 6 minuti e ictus o embolia sistemica.

Dei 51 pazienti che hanno avuto un ictus o una embolia sistemica durante il follow-up, 26 ( 51% ) avevano fibrillazione atriale subclinica.

In 18 pazienti ( 35% ), la fibrillazione atriale subclinica è stata rilevata prima dell’ictus o dell’embolia sistemica.
Tuttavia, solo in 4 pazienti ( 8% ) è stata rilevata fibrillazione atriale subclinica nei 30 giorni precedenti l’ictus o l’embolia sistemica, e solo 1 di questi 4 pazienti aveva fibrillazione atriale subclinica al momento dell’ictus.

Nei 14 pazienti con fibrillazione atriale subclinica rilevata più di 30 giorni prima dell’ictus o della embolia sistemica, l'episodio più recente si è verificato a un intervallo medio di 339 giorni prima ( dal 25° al 75° percentile, 211-619 ).

In 8 pazienti ( 16% ) la fibrillazione atriale subclinica è stata rilevata solo dopo l’ictus, nonostante un monitoraggio continuo per una durata media di 228 giorni ( dal 25° al 75° percentile, 202-719 ) prima dell’evento.

In conclusione, anche se la fibrillazione atriale subclinica è associata a un aumentato rischio di ictus e di embolia, pochissimi pazienti avevano fibrillazione atriale subclinica nel mese precedente l’evento. ( Xagena2014 )

Brambatti M et al, Circulation 2014; 129: 2094-2099

Cardio2014 Neuro2014



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